Slide 1: A brief dialogue between a Brazilian theologist Leonardo Boff and HH the Dalai Lama. YOUR RELIGION IS NOT IMPORTANT Leonardo is one of the renovators of the Theology of Freedom.Slide 2: In a round table discussion about religion and freedom in which HH the Dalai Lama and myself were participating at recess I maliciously, and also with interest, asked him: “Your holiness, what is the best religion?”Slide 3: which surprised me because I knew of the malice contained in my question. He answered: “The best religion is the one that gets you closest to God. It is the one that makes you a better person.” I thought he would say: “Tibetan Buddhism” or “The oriental religions, much older than Christianity” The Dalai Lama paused, smiled and looked me in the eyes ….Slide 4: To get out of my embarrassment with such a wise answer, I asked: “What is it that makes me better?” He responded: “Whatever makes you more compassionate, more sensible, more detached, more loving, more humanitarian, more responsible, more ethical.” “The religion that will do that for you is the best religion”Slide 5: I was silent for a moment, marvelling and even today thinking of his wise and irrefutable response: “I am not interested, my friend, about your religión or if you are religious or not. “What really is important to me is your behaviour in front of your peers, family, work, community, and in front of the world.” “Remember, the universe is the echo of our actions and our thoughts.”Slide 6: “The law of action and reaction is not exclusively for physics. It is also of human relations. If I act with goodness, I will receive goodness. If I act with eviI, I will get evil.” “What our grandparents told us is the pure truth. You will always have what you desire for others. Being happy is not a matter of destiny. It is a matter of options.”Slide 7: Finally he said: “Take care of your Thoughts because they become Words. Take care of your Words because they will become Actions. Take care of your Actions because they will become Habits. Take care of your Habits because they will form your Character. Take care of your Character because it will form your Destiny, and your Destiny will be your Life … and … “There is no religion higher than the Truth.”
Ovviamente in questo caso si trascende completamente il significato di religione (il credere nell'esistenza di divinità varie) e sposta il fulcro del discorso sulla morale e sull'etica personale. In particolare mette l'accento sul meccanismo di causa-effetto che vale anche nei rapporti umani e non solo in fisica, cioè se ti comporti in un certo modo verso i tuoi amici e familiari, otterrai in cambio un trattamento conseguente.
Ammetto però di non aver capito cosa intenda per "verità", che sembra una parola buttata lì con un significato diverso dal normale, probabilmente da ricercarsi nel gergo del Buddhismo Tibetano.
il vero problema resta proprio lì.cos'è la verità?e benchè io stesso, per formazione, sia un seguace del "allo stato attuale delle nostre conoscenze" non si può limitare la verità a questo.esiste la verità? non esiste?chi crede dice di si chi non crede dice di no. Ovviamente non può dire che esiste la verità senza la Verità. Sarebbe come dire che esistono tutte tranne una. Che è illogico uguale.
L'agnostico ti risponde: esiste o non esiste non mi tange. Campo bene uguale.
E'vero che si continua a esistere senza andare alla radice del problema. Ma è vero che si campa anche senza newton e senza einstein. L'abbiamo fatto negli ultimi 20000 anni e il mondo non è poi andato male.Io la penso come Pascal: non si può non scommettere.Personalmente, se la scommessa la vinco va bene anche a chi puntava al contrario:"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli." Mt 7,21.
Più che altro quando la scrivi con la prima maiuscola le stai attribuendo un altro valore (dopo che è già difficile determinarlo ).
Quello non è l'agnostico, ma il menefreghista. L'agnostico sta messo nella posizione peggiore, essendo continuamente alla ricerca di dati per decidere quale tesi sposare. Parola di ex-agnostico.
[Qui ci sarebbe di che discutere. Si può andare alla radice, cioè del problema dell'esistenza di dio. Oppure "spostarsi più avanti" parlando delle "sacre" scritture, cioè di chi, come, perché sono state scritte e del loro inquadramento storico (anche questo, SE esiste :lol:).
Rimanendo qui, c'è un fiorire di teologia, poiché l'ortodossia nei primi secoli di questa neo-corrente religiosa dell'ebraismo non esisteva. C'erano parecchie comunità, che avevano ricordi diversi di questa figura mitica di Gesù, oppure interpretazioni diverse delle medesime. Il caos regnava, insomma. :mrgreen:
Nello specifico, quella frase potrebbe significare tranquillamente che sono sufficienti le opere per l'eventuale salvezza, a prescindere dalla religione d'appartenenza (quindi anche agnostici e atei vi entrerebbero a pieno titolo). Poi arrivò Paolo di Tarso, il falsificatore, l'anti-Cristo (era chiamato così dalle prime comunità cristiane, poiché esponeva concetti contrari a quelli che conoscevano e che aveva insegnato loro Gesù), e disse che non erano sufficienti le opere, ma... serviva la fede. E siccome con dio aveva parlato direttamente, aveva ragione lui. :lol:
Citazione da: "cdimauro"Più che altro quando la scrivi con la prima maiuscola le stai attribuendo un altro valore (dopo che è già difficile determinarlo ).ovvio! Se si parla di la verità, non fosse altro che per l'articolo determinativo si parla di quella con la V maiuscola. Quando si parla delle altre si parla di "una verità". Ma quelle non muovono così tanto gli uomini come la ricerca di quella con la V maiuscola. Tutti, chi in una maniera, chi in un'altra cerca di darsi un senso. Poi arriva alla conclusione che questo senso c'è o meno. Ciò non toglie che il problema se l'è posto.
CitazioneQuello non è l'agnostico, ma il menefreghista. L'agnostico sta messo nella posizione peggiore, essendo continuamente alla ricerca di dati per decidere quale tesi sposare. Parola di ex-agnostico.Io invece di agnostici, come li chiami tu "menefreghisti" ne ho conosciuti a bizzeffe. Con la motivazione che "non potendo sapere se e il contrario di se" era perfettamente inutile stare ad arrovellarsi.
CitazioneRimanendo qui, c'è un fiorire di teologia, poiché l'ortodossia nei primi secoli di questa neo-corrente religiosa dell'ebraismo non esisteva. C'erano parecchie comunità, che avevano ricordi diversi di questa figura mitica di Gesù, oppure interpretazioni diverse delle medesime. Il caos regnava, insomma. :mrgreen:Beh non è proprio così. Tanto per fare un esempio esistono frammenti di un protomarco risalenti al 40d.c.
Se c'è una fonte di contemporanei a Gesù proprio "figura mitica" non la chiamerei.
Inoltre se è pur vero che c'erano varie correnti (come oggi d'altronde. Una su tutte i tdg che non riconoscono la Divinità (con la maiuscola) di Cristo) diverse tendevano ad inquadrare la figura di Cristo come il Dio con Noi per chiamarlo alla Isaia. Il concilio di Gerusalemme del 50-60 d.c. a cui partecipò lo stesso Paolo di Tarso (che è un contemporaneo di Cristo e non è nato "secoli dopo") servì ad esempio ad accomodare proprio una serie di visioni diverse tra le varie correnti.
Considera che uno dei motivi poi di non penetrazione dell'ateismo è la non univocità della critica.Esistono due scuole fondamentali nell'ateismo: la critica e la mitologica. La prima riconosce la figura storica di Cristo (e non potrebbe data l'archeologia degli ultimi 30 anni) ma chiaramente dice che Gesù non è Dio.
La seconda, ormai in svantaggio rispetto alla prima, nega anche l'esistenza storica di Cristo.
Spesso le due scuole sono in disaccordo e a volte raggiungono risultati opposti e in contrasto tra loro. Stiamo parlando di gente con i controco.... che non sono l'odifreddi di turno per capirci.
Tanto per dirne una se vuoi mettere in crisi un credente non puoi parlargli di Dio come "favolette". Il credente lo si mette in crisi sulla coscienza. Perchè è prima di tutto un uomo. L'archeologia degli ultimi anni concede più al credente che al non credente per capirci.
CitazioneNello specifico, quella frase potrebbe significare tranquillamente che sono sufficienti le opere per l'eventuale salvezza, a prescindere dalla religione d'appartenenza (quindi anche agnostici e atei vi entrerebbero a pieno titolo). Poi arrivò Paolo di Tarso, il falsificatore, l'anti-Cristo (era chiamato così dalle prime comunità cristiane, poiché esponeva concetti contrari a quelli che conoscevano e che aveva insegnato loro Gesù), e disse che non erano sufficienti le opere, ma... serviva la fede. E siccome con dio aveva parlato direttamente, aveva ragione lui. :lol:Non so quale sia la tua fonte ma ti cito l'inno alla carità che dice perfettamente il contrario di ciò che scrivi.I Corinzi 13Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,ma non avessi la carità,sarei un bronzo risonante o un cembalo squillante.Se avessi il dono della profeziae conoscessi tutti i misteri e tutta la scienzae avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne,ma non avessi la carità,non sarei nulla.Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,se dessi il mio corpo per essere arso,e non avessi la carità,non mi gioverebbe a nulla.La carità è paziente,è benigna la carità;la carità non invidia, non si vanta,non si gonfia, non manca di rispetto,non cerca il proprio interesse, non si adira,non tiene conto del male ricevuto,ma si compiace della verità;tutto tollera, tutto crede,tutto spera, tutto sopporta.La carità non verrà mai meno.Le profezie scompariranno;il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà;conosciamo infatti imperfettamente,e imperfettamente profetizziamo;ma quando verrà la perfezione, sparirà ciò che è imperfetto.Quando ero bambino, parlavo da bambino,pensavo da bambino, ragionavo da bambino.Da quando sono diventato uomo,ho smesso le cose da bambino.Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro;ma allora vedremo faccia a faccia.Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente,come perfettamente sono conosciuto.Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità;ma la più grande di esse è la carità.
Giusto per non tirarla a lungo. Nel cristianesimo esistono tre idee in merito alla salvezza: la protestante riformata, la pelagiana e la cattolica.La prima ritiene (lutero) che la cosa più importante è la fede. Senza quella vai all'inferno. Per assurdo arriva ai calvinisti che dice che visto che la fede è un dono di Dio i salvati saranno un numero ben preciso. I secondi sono i pelagiani: le opere senza fede. Scuola ormai sparita nata nell'alto medioevo con Pelagio. Infine i cattolici (paolo): la fede è fondamentale ma senza le opere e la grazia di Dio non serve a niente.