Citazione da: clros - 01 Aprile 2014, 19:37:06E se aprissi una società (individuale?) all'estero, diciamo in Irlanda? Quale sarebbe la ragione sociale?. Dopo che hai individuato l'obiettivo della societa' sara' piu' facile identificare un paese straniero che offra le agevolazione necessarie per monetizzare i tuoi obiettivi. Irlanda, negli anni scorsi, ha dedicato molte risorse allo sviluppo tecnologico, una buona percentuale di laureati hanno una vasta conoscenza di linguaggi per programmazione e database. Le tasse sono un po' aumentate ultimamente dopo che hanno avuto il "bail out". Inghilterra e' sempre il luogo migliore per ottenere finanziamenti. Il capitale per nuove attivita' e' facilmente disponibile se riesci a dimostrare un potenziale di guadagni. Lussenburgo offre anche molte opportunita' per aziende nuove. Con il vanataggio che usano l'euro e quindi sono piu' integrati nell'Europa. USA. Negli ultimi anni un po' in difficolta', ma generalmente anche un cane, basta che abbia energia e volonta' , ce la fa' bene. Unico vero problema e' l'immigrazione. Australia. Anni fa (venti almeno) l'Australia offriva incentivi di reclutamento per chi voleva andare la'. Non so quale e' la situazione attuale. Oriente - escluso il Giappone. Troppe differenze di cultura e di ambiente. Io non lo considerei. Giappone e' molto bello. Ma per me personalmente la lingua e' difficile. Sud America - in Argentina e' come in Italia. Tra l'altro puoi tranquillamente parlare italiano che tutti ti capiscono. Pero' il mercato internazionale non esiste dopo che hanno smesso di ripagare i prestiti internazionali. Culturalmente e socialmente sono molto introversi quasi quasi al confine di nazionalismo.
E se aprissi una società (individuale?) all'estero, diciamo in Irlanda?
A parte le FIAT (che tra l'altro vengono assemblate in polonia) sono un fermo sostenitore del made in italy. Se posso, di cosa ti occupi?
FIAT? Troppo facile. Ottimi motori, pessimo tutto il resto. Dal cambio in poi sarebbe tutto da bruciare
[snippone sul made in italy]
Nel mondo si vede un'infinita' di cibo spacciato come "Made In Italy", beh, la gran maggiorparte di quella roba NON ha visto manco di striscio l'Italia ed e' gia' tanto se viene dall'Europa, e' roba che vende benissimo in Russia&Asia&USA (quindi tutto il mondo coi ricconi ^^;) e beh, sapete una cosa?, anche se NON e' vero Made In Italy quei consumatori NON se ne accorgono!, perche' dico io??? perche' il marchietto "Made In Italy" ormai significa solo "stylish&expensive" e non ha piu' un valore intrinseco vero fatto di qualita' e serieta' e quel ""stylish&expensive" ormai son capaci tutti a farlo ed ecco perche' (sentito su CNBC Italia) la Germania vende piu' Made In Italy in Russia di quanto ne facciamo noi!, ma con rapporti tipo 3:1 per la Germania!!! E parlo di CIBO, non di vestiario!!!
Esatto! Non hai idea di quanta roba qui in Germania venga spacciata come italiana, ma in Italia non l'ho mai vista né sentita nominare!!!
Citazione da: cdimauro - 18 Aprile 2014, 21:41:24Esatto! Non hai idea di quanta roba qui in Germania venga spacciata come italiana, ma in Italia non l'ho mai vista né sentita nominare!!!Contano le societa' americane in New Jersey che comprano in italia da ditte minori e "re-etichettano" i prodotti, come Trader Joe's e diversi distributori di panettone?
Francamente non ne ho idea. So soltanto che quando vedo, ad esempio, la pizza "Alfredo" nel bancone dei surgelati rimango perplesso.
Guardate, il tizio del Confxxxnonsocosa ^^; ha detto che, prendendo ad esempio solo la Russia, si vendono ogni anno cibo marchiato "Made in Italy" per un valore di 1200milioni di Euro quando l'Italia invece ne esporta realmente, in Russia, solo 300milioni. Si presume che dei mancanti 900 milioni, 600 siano SOLO della Germania. °_°E parliamo della sola Russia e della solo roba fake prodotta dalla Germania, se parliamo di USA & Cina credo che il discorso sia moooolto piu' complesso e non dubiterei a credere che di vero Italy nel mondo come cibo, se ne esporti solo un 10%.Di schifezze in giro ne ho viste mlte targate "Made In Italy" -_-L'anno scorso in Giappone, facendo la spesa quasi giornalmente, mi sono messo a spulciare nei banchi della roba importata e si tova moltissima roba italiana, devo dire che era tutta prodotta in Italia, in alcuni casi prodotta in Italia e confezionata localmente per' mi faceva impressione vedere 6 fettine di salame, incartate sottovuoto, vendute ad 1 euro l'una °_° del comunissimo salame che qui ti tirano dietro a 10 euro al kilo °_°Dove sta il male?, sta nel fatto che ci sono prodotti fake nel mondo e quando sono "realmente" italiani vengono venduti a prezzi assurdi avendo l'effetti di appiccicare piu' che il valore del cibo quello dell'etichetta/brand.Ne consegue che quattro cojoni d'esportatori fanno soldi a palate rivendendo a prezzi assurdi prodotti che qui pagano una miseria col risultato che IO produttore mi becco tasse&oneri alla produzione e TU esportatore ti becchi soldi a palate grazie ad un magazzino di 1000m^2...se ha il magazzino.