Autore Topic: [Fanfics]Saint Seiya:I Guerrieri di Zeus (capitolo 0)  (Letto 935 volte)

Seiya

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[Fanfics]Saint Seiya:I Guerrieri di Zeus (capitolo 0)
« il: 08 Dicembre 2011, 18:07:13 »
Dopo numerose battaglie dei cavalieri di Athena per riportare la pace sulla terra sembra che finalmente sia arrivata la sperata pace.
Per rafforzare questa pace Athena e Zeus hanno deciso di unire il regno della terra  con il Regno dei cieli  per creare un mondo perfetto dove non ci saranno più guerre e soprattutto nessuno oserà più mettere in pericolo la vita degli esseri umani.

Inizia così la preparazione per l’unione di Athena con Zeus per proteggere la Terra come non lo è mai stata, ma non tutti sono convinti di questa iniziativa.
Sono alcuni cavalieri di Zeus che non vedono di buon occhio questa decisione e alcuni di loro hanno addirittura l’intenzione di uccidere Zeus, impadronirsi della sua Veste Divina per poter usare la Saetta e diventare i padroni assoluti della Terra, ma anche dell’universo.

Mentre la fase di unione procede, in una non precisata cittadina europea la pace e la tranquillava vengono meno.
Uno strano individuo sta provocando distruzione e danni a cose e persone senza un motivo apparente.
Questo essere, questo cavaliere sta compiendo una missione che gli è stata affidata: distruggere tutto e tutti.
Niente e nessuno può opporsi alla sua forza di cavaliere.

Sul posto giungono, dopo essere stati avvertiti da Athena, Seiya e compagni che cercano subito di fermare questo strano cavaliere e si presentano come Cavalieri di Athena.
Il misterioso cavaliere conosce bene la loro fama ed è preoccupato perché non potrà mai farcela contro dei cavalieri di Athena come loro.

E’ Seiya che inizia le danze affrontando il nemico in modo deciso, scagliandoli il “Fulmine di Pegasus”, fulmine che il cavaliere avversario ferma con una mano!
Quindi la forza dei cavalieri di Athena non era così grande come egli pensava e scaglia contro Seiya un violentissimo colpo che lo scaraventa a terra mandando in frantumi l’armatura.

Il cavaliere nemico sembra un cavaliere nero, ma dotato di un poter superiore alla forza tipica dei cavalieri neri  affrontati in passato.

Proprio mentre sta per dare il colpo di grazia a Seiya, una voce lo ferma, intimandogli di fermarsi e il cavaliere nero riconosce questa voce.
Si tratta di Antares!

Antares è un cavaliere di Zeus, è colui che governa la stella di Antares, la stella fulcro della costellazione dello Scorpione.
I cavalieri di Zeus sono coloro che in pratica guidano le costellazioni dei Cavalieri e gli danno la forza  di combattere.

Alzando il dito il cielo, Antares richiama la sua armatura e appare una stella d’oro a 5 punte che si scompone e si ricompone sul sul corpo.
Antares scaglia contro il povero cavaliere nero “ Grande Stella di Antares”.
La stella di Antares è un colpo che non perdona,  una stella a 5 punti di fuoco. All’interna della stella si possono raggiungere le temperature del sole di Antares e i lati che compongono il perimetro esterno della stella sono come lame taglienti e le punte sono come aculei che perforano ogni cosa.

Antares dosa la sua forza per non esagerare e la stella avvolge il povero cavaliere nero che polverizza l’armatura nera, lo uccide, ma non ne strazia il corpo.
Il potere dei Cavalieri di Zeus è tale da poter polverizzare gli avversari con o senza armatura e sono superiori anche ai cavalieri d’oro.

Antares è sempre stato un amico di Athena e lo è anche per i cavalieri  come Seiya e tutti gli altri ed è felice di appoggiare Zeus in questa grande iniziativa di pace assoluta.
Finito questo scontro che si spera sia stato solo un caso o un incidente isolato, Antares ritorna in un fascio di luce di color arancio nel regno dei cieli da Zeus.

Hyoga, Shun e Shyriu partono per tornare a Nuova Luxor da Athena.

Seiya rimane nella cittadina invasa dal defunto cavaliere nero ripensando alle parole che Antares gli ha detto e cioè di rimanere freddo durante una battaglia per evitare che l’avversario possa  avere la meglio su di lui.

Quando Seiya  è pronto per tornare a Nuova Luxor, una voce gli dice che è uno stupido e si presenta davanti a lui un cavaliere di Zeus: Rigel, la grande stella azzurra del cosmo e gli assicura che la sua luce è più splendente di quella di Antares.
E per dimostrare quello che dice, alzando le mani al cielo, fa apparire tre spirali azzurre che scaglia subito contro Seiya.
Le “Stelle Azzurre del Cosmo” distruggono tutto quanto, la cittadina, le colline intorno, le montagne.
Un inferno pazzesco e Seiya è stato preso in pieno e privo pure dell’armatura.

Antares che nel frattempo e ridisceso sulla terra, avverto un boato enorme e in lontananza avverte un bagliore sinistro.
Giunge subito nel luogo del disastro e trova solo Seiya a terra martoriato  e ferito gravemente.
Seiya ha subito in pieno il colpo di Rigel e tra dolori atroci riesce a farsi promettere da Antares di proteggere la sua dea al suo posto.
La stella di Pegasus è giunta al termine.

Shun, Shyriu e Hyoga avvertono immediatamente che il cosmo di Seiya è svanito nel nulla ed è morto e non riescono a credere che sia successo e soprattutto come sia potuto accadere una cosa del genere.
I tre amici sono però subito abbagliati da una luce azzura in cielo e vedono un enorme spirale azzura che li avvolge in pieno distruggendo tutto quanto e polverizzandoli all’istante.

Ancora una volta Antares giunge in ritardo e non può fare altro che sepellire i resti dei cavalieri di Athena promettendogli di scoprire chi sia il responsabile di tutto questo.

Rigel che si trova sulla terra viene raggiunto da Ikki che sa quello che è accaduto.
Sa che Rigel ha massacrato i suoi amici e suo amato fratello e chiede vendetta!
Rigel è stupito perché qualcuno sulla terra lo conosce.
Ikki spiega che Rigel è conosciuto come un essere spietato che ucciderebbe persino il suo sovrano per il potere assoluto.

Ikki sferra subito il suo attacco diabolico contro Rigel che viene preso alla sprovvista.
Il colpo fa volare a terra l’elmo di Rigel.
A questo punto Rigel scaglia contro ikki “Stelle azzure del cosmo”, ma nella loro corsa contro ikki, le Stelle Azzure cambiano direzione verso lo stesso incredulo Rigel.
Il colpo di Rigel colpisce se stesso e il corpo del cavaliere di Zeus viene letteralmente smembrato e polverizzato.

Rigel si riprende dall’incubo che ikki gli scagliato e si rende conto che era tutta un illusione…, ma a questo punto ikki può scagliare il suo “Hoyuko Tensho” contro un immobile e paralizzato Rigel.
Rigel però non non è ne immobilizzato ne paralizzato perché questa volta non gli scaglia una spiralle azzura, ma una spirale di fuoco che colpisce ikki mentre sta ancora lanciando l’hoyuko tensho.
L’esplosione totale distrugge tutto e polverizza anche ikki.
I cinque cavalieri di bronzo che hanno salvato tante volte la Terra e Athena non esistono più.

Si dice che chi viene ucciso da un cavaliere di Zeus non può più essere riportato in vita, nemmeno da Athena.
Quindi ora Athena non ha più i suoi valorosi cavalieri.

Rigel ora deve riuscire a sconfiggere Antares, ma non può affrontarlo a viso scoperto, non avrebbe nessuna chance con lui e si prepara ad una trappola mortale.
Mentre Antares sta per tornare nel regno dei Cieli, sbuca alle sue spalle Rigel che lo colpisce con una lancia ferendolo.
Antares stramazza al suolo ferito.
Rigel a questo punto prende Antares e lo incatena ad una strana costruzione, ed  è incatenato in modo tale da non potersi muovere.
Rigel intona una litania ad uno strano oracolo: “Per i poteri del sole, ordino all’Oracolo di darmi la veste suprema”.
Appare in quell’instante l’armatura di Antares che si scompone, ma non si ricompone su Antares, ma si sull’armatura di Rigel andando a formare una nuova e straordinaria armatura.
Rigel è convinto che questa nuova veste sia talmente potente da poter sconfiggere Zeus e indossare la vesta divina del suo sovrano e usare così la Saetta Divina.
Ora Rigel non ha  più bisogno di Antares ed è ora di provare il potere di questa nuova armatura.
Rigel scaglia contro Antares la spirale azzura del cosmo e la stella di Antares.
I due colpi si fondono per diventarne uno solo.
Una grande Stella a 5 punte avvolta da una fiamma azzura.

Antares, ancora imprigionato e impossibilitato a difendersi viene colpito in pieno da questo nuovo colpo e l’esplosione distrugge ogni cosa, ma non polverizza Antares che è pur sempre un cavaliere di Zeus e in grado di supportare queste intensità.
Il corpo di Antares è steso al suolo, ma non si sa se vivo o morto.

Nel frattempo nel regno dei cieli si sparge la voce della sconfitta di Antares da parte di Rigel.
Altair e Deneb, fedeli a Zeus e Athena sono increduli della fine di Antares, mentre Castore e Polluce che sono con Rigel ne sono soddisfatti.
Castore e Polluce sono coloro che governano la costellazione di Gemini e hanno dato la forza a Gemini e Kanon.

Al Grande Tempio i tre cavalieri d’oro ancora vivi dalle precedenti battaglie,  Mur, Ioria e Shaka si rendono conto che sono troppo pochi per difendere il tempio, ma soprattutto Athena e anche  per far fronte a questa nuova crisi improvvisa della nuova pace.
I tre ultimi difensori del Grande Tempio avvertono uno strano cosmo e in mezzo ad un enorme stella a 5 punte avvolta da una spirale azzura i tre cavalieri ne vengono travolti e le armature d’oro disintegrate.

Mur, Ioria e Shaka giacciono a terra morti.

I cavalieri di bronzo e i cavalieri d’oro non esistono più!


Rigel torna al regno dei cieli per completare la sua opera di conquista, ma viene affrontata da Altair e Deneb.
E’ deneb che attacca subito Rigel, anche se quest’ultimo gli dice che ora con la sua nuova armatura niente e nessuno potrà più fermarlo.
Deneb gli scaglia “Attacco del Diamante”, un gelo potentissimo che però viene fermato da Rigel con una semplice mano  allontanando da se tutto il gelo.
Rigel gli risponde con “Attacco supremo del sole”, una spirale azzurra avvolta da una stella a 5 punte che colpiscono in pieno Deneb che viene atterrato violentemente.
Deneb che ha dato la forza del Cigno a Hyoga non è riuscito a fermare Rigel.

Ci prova anche Altair, con “Pugno di Fulmine” e Rigel ribatte ancora con il suo “Attacco supremo del sole”.
Anche per Altair il destino è segnato, ma in suo aiuto giunge Deneb che con le ultime sue forze rimaste unisce il suo Attacco di Diamante al Pugno di Fulmine generando un colpo unito molto speciale.
Il “Pugno di Fulmine” e l’”Attacco di Diamante” riescono a perforare il Colpo del sole di Rigel e colpirlo in pieno.
Per Rigel il colpo è fatale, la sua armature che credeva indistruttibile e che pensava avvesse poteri tali da sconfiggere pure Zeus, non lo ha salvato.
La potenza dei colpi uniti di Deneb e Altair non è ancora finito però, perché l’energia generata polverizzano il povero Rigel con la sua armatura.
Deneb e Altari però non gioiscono a lungo di questa vittoria sofferta per la pace, perché appaiono davanti ai loro occhi decine di soli che esplodono, un colpo che conoscono bene.
Altair e Deneb si polverizzano nell’esplosione…


Intanto al palazzo di Polluce, un cavaliere chiede di poter andare lui ad uccidere Athena e Polluce gli concede questo onore, ma se fallirà…
Il cavaliere giunge davanti a Villa Thule, pronto per elimare Athena e tutto il palazzo.
Ad impedire che cio avvenga gli si pone un uomo che lo sfida a duello.
Il sicario di Polluce viene colpito da una stella a  5 punte, ma la forza di questa stella è debole e non crea nessun problema al cavaliere nemico che si presenta come Regolo, stella della costellazione del Leone.
Regolo è stupito di vedere Antares vivo, ma soprattutto un potere così debole.

Antares gli spiega che Athena lo ha rigenerato dalle ferite , ma ora il suo potere è quello di un normale cavaliere di bronzo.
Regolo gli lancia il suo colpo, un reticolo di colpi portati alla velocita della luce, molto simile al Lighting Plama di Ioria.
Il colpo colpisce in pieno Antares che non riesce ad individuarne i colpi portati alla velocità della luce.
Come potrà batterlo se ora è come un normale cavaliere?
In aiuto di Antares giungono diverse voci dal paradiso dei cavalieri.
Sono le voci di Seiya, Shiryu, Shun, Ikki e Hyoga che gli infondono coraggio e speranza, le stesse parole che lui disse a loro.
Il corpo di Antares disteso al suolo viene avvolto da una luce accecante e ritrova grazie ai suoi amici di nuovo tutta la potenza che aveva inpassato.
Regolo, pensando di aver sconfitto Antares si è di nuovo portato davanti al palazzo pronto per uccidere Athena, ma di nuovo viene ostacolato da un redivivo Antares al pieno della forza.
Antares concentra tutta la sua forza e dietro di lui appare il suo simbolo, la stella a 5 punte che subito scaglia contro Regolo.
Il “Colpo del sole di Antares” a piena potenza sta per raggiungere Regolo che sembra impassibile e per nulla preoccupato di quello che potrebbe accadergli e infatti è così.
Il Colpo di Antares si divide in due sul corpo di Regolo che riesce grazie al suo cosmo a dividere ed allontanarne gli  effetti.
Dal paradiso dei cavalieri giunge in aiuto di Antares, i cosmi dei cavalieri di bronzo che si uniscono al cosmo di Antares che riesce così a scatenare la forza dell’intero universo.
Antares scaglia la “Forza dell’universo” contro Regolo che si polverizza all’istante in un nuvola di polvere.
Il cavaliere di Zeus ha dato fondo a tutte le sue energie, l’armature di Antares è in pezzi e l’eroe cade al suolo sfinito.
La forza dell’universo scagliata da Antares però non è ancora terminata e continua la sua corsa superando lo strato di nuvole che separa il regno dei cieli di Zeus dalla Terra colpendo in pieno ll palazzo di Castore polverizzando alcuni cavalieri li vicini a Castore stesso.
Polluce ha perso suo fratello Castore.
Il colpo lanciato da Antares ha distrutto ogni cosa, ma il corpo di Castore e la sua armatura non ne ha risentito più di tanto.
I cavalieri al servizio di Castore invece si sono polverizzati, lasciando a terra solo frammenti fumanti di armatura.
Prima di morire,  Castore, si rende conto che le forze oscure sono destinare a perdere sempre.


Il tempio di Zeus è completamente annientato da queste battaglie, tutto desolato e in pezzi.
Rimane intatta solo l’ampolla del potere assoluto e a difenderla vi è rimasto un cavaliere di Zeus, Famalhaut della Fornace che è amareggiato per aver perso molti amici come Altair, Deneb e Antares.

Nel frattempo dalla spazio esterno intorno alla terra, tre comete che si stavano avvicinando all’atmosfera giungono proprio nei pressi dell’ampolla del potere assoluto.
Queste comete in realtà sono tre cavalieri, anch’essi cavalieri di Zeus: Pleiadi, Procione e Spiga.
Spiga è il leader di questo piccolo gruppo.
Famalhaut ha la potenza delle fiamme e intima a questi tre cavalieri di andarsene.
E’ Pleiadi ad iniziare però l’attacco lanciando “Pleiadi”, una serie di stelle dai diversi colori molto vivaci, ma anche molto letali che si avvicinano al cavaliere della Fornace.
Famalhaut si difende scagliando “Fuoco della Fornace”, un potente fascio di fiamme ardenti che però non riescono a superare le cinque stelle pleaidi che si sono unite a formare un'unica stella di fuoco che procede tra le fiamme della fornace.
Famalhaut viene colpito in pieno in una gigantesca esplosione.
Pleiadi lancia ancora una volta le cinque stelle pleiadi contro l’avversario e le pleaidi fanno letteralmente a pezzi il povero corpo della Fornace, gambe e braccia vengono tagliate dalle quattro pleiadi e l’ultima taglia a metà il corpo di Famalhaut.
Tutto sembra finito, ma mentre Pleadi si allontana viene avvolto da una fiamma ardente  che travolge tutto quanto uccidendo all’istante il cavaliere nemico.
Pleiadi è morto, ma il suo corpo è sopravissuto alle altissime temperature della Fiamma della Fornace.
Famalhaut è salvo, ma ha dovuto sacrificare l’armatura ed ora è davanti ai due nemici rimasti che sono pronti a dargli il colpo di grazia.

E procione che carica  “Cometa di Halloween” e Spiga il suo “Pioggia di Fuoco
I due colpi uniti colpiscono Famalhaut  che viene scagliato lontano e nella sua corsa il suo corpo sembra polverizzarsi in una fiammata.

Spiga ordina a Procione di uccidere Athena, ora che tutti i cavalieri fedeli a  Zeus sono morti, ma mentre Procione sta per raggiungere la terra il suo corpo viene avvolto da una fascio di energia talmente luminosa che viene illuminato tutto quanto.
Procione ricade al suolo sconfitto.

L’autore di questo attacco è il Sacerdote dei Cieli.
Spiga furioso attacca il Sacerdote con la sua “Spiga d’oro” che vola veloce verso il suo cuore, ma una mano si  mette a difesa del sacerdote e framtuma la spiga.
Si tratta di Antares, è ancora vivo.

Antares gli dice che ogni dito della sua mano rappresta un potere dell’universo e così da ogni dito escono i poteri di Pegasus, del Dragone, di Andromenda, della Fenice e del Cigno.
I fasci di energia che Antares scaglia attravero le cinque dita diventano il “Fulmine di Pegasus”, il “Colpo Segreto del Drago Nascente”, la “Nebulosa di Andromeda”, le “Ali della Fenice” e "Polvere di Diamanti”.
La Polvere di Diamanti congela le gambe di Spiga e le frantuma, il Fulmine di Pegasus lo colpisce il petto trapassandolo da parte a parte, le Ali della Fenice gli incendiano le braccia, il Colpo del Drago Nascente lo colpisce in pieno stomaco trapassandolo  e per finire la Nebulosa di Andromeda lo decapita.
Spiga ora è un corpo martoriato.
Ha pagato i suoi crimini nel peggiore dei modi..
La pace ha trionfato di nuovo.


Polluce che è sopravvissuto all’attacco di Antares dove ha perso la vita suo fratello Castore decide che è ora di scendere in campo personalmente.
Si trova ora dinanzi alla vesta divina di Zeus e la vuole per se.

La vesta si scompone e da un bagliore di luce ecco Zeus in persona che indossa l’armatura del mito con la Saetta divina nella mano destra.
Zeus chiede a Polluce come procedono i lavori per l’unione dei due regni e Polluce gli dice che vanno molto a rilento.
Zeus però sa bene come sta la situazione, sa che Polluce lo ha tradito per la brama di potere che ha sempre avuto e soprattutto il suo desiderio di avere tra le mani la Saetta Divina.
Zeus è pronto a dargli quello che vuole, ma non come pensa Polluce.
La Saetta ora lo trafiggerà, come una punizione divina e non potrà mai più ritornare a vita.

Zeus però viene fermato all’ultimo momento da Famalhaut ancora vivo.
Il cavaliere della Fornace chiede al suo Signore di concedergli la battaglia finale contro Polluce.
Polluce gli scatena “Esplosioni delle Costellazioni”.
L’esplosione che ne deriva è di una devastazione universale, 100 o 1000 volte più potente dell’esplosione galattica di Gemini.
Polluce però non riesce a credere a quello che vede.
Famalhaut è vivo, la sua fiamma lo ha protetto dal colpo che infrange le costellazioni e con il “Colpo Sacro del fuoco” avvolge Polluce.
L’armatura di Polluce si sbriciola e quando il suo corpo rimane privo di difese, si polverizza.
Questa è la fine dei traditori.


Finita la battaglia, Zeus chiede perdono ad Athena.
L’unificazione dei regni a quanto pare non è possibile perché ha causato l’opposto di quello che speravano.
Zeus promette di riparare ad ogni danno causato da Polluce e Castore, ma non può riportare in vita i cavalieri di Athena morti per le mani dei suoi Cavalieri.

Athena ringrazia Zeus, ma questa guerra ha portato l’estinzione dei più valorosi cavalieri di Athena e dei suoi amici.
« Ultima modifica: 01 Gennaio 1970, 02:00:00 da Guest »

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