Autore Topic: home vs personal computer  (Letto 16129 volte)

Offline paolone

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Re:home vs personal computer
« Risposta #75 il: 24 Febbraio 2015, 09:18:05 »
@Tutti

Per favore, non prendere le pubblicità come documentazione storica. Il linguaggio del marketing cambia in base alle esigenze e ai gusti dell'epoca. Se per il marketing aveva senso parlare di 'home' computer, scrivevano home computer. Se per altri motivi si preferiva evitarlo, parlavano di 'personal' computer. L'esempio del C128 e dell'Amiga sono lampanti. In base a quale principio un C128 possa essere 'personal' e un Amiga 500 'home' solo Commodore poteva saperlo. La realtà è che con il primo si cercava di elevarne un po' la livrea rispetto al C64 (home computer per eccellenza), mentre col secondo si tentava proprio di piazzarlo nello stesso mercato che fu del C64, usando il termine 'home computer', più rassicurante. Lo scopo delle pubblicità è vendere, non documentare.

@Cdimauro

Il problema di queste lunghe discussione e del mondo in cui ti poni, non è tanto il fatto che alla fine rischi di sembrare un segaiolo mentale che combatte battaglie futili cercando di ottenere il consenso unanime per sfinimento (cosa che secondo me finisce per svilire e per danneggiare la tua immagine indipendentemente dal fatto che tu abbia davvero ragione o meno), ma, più banalmente, è il fatto che a furia di innestare citazioni su citazioni, si perde addirittura il filo del discorso. Per esempio, leggendo le ultime pagine non capisco quasi più quale sia la tua posizione originaria, e non ho davvero voglia di rileggere tutto quanto. Segui il consiglio di uno stupido: io dico la mia, gli altri dicono la loro, e quando le posizioni restano distanti lascio perdere, tanto nessuno le cambierà.

Offline TheKaneB

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Re:home vs personal computer
« Risposta #76 il: 24 Febbraio 2015, 09:21:17 »
Devo mettere un "quoto @paolone" direttamente in firma :)

Offline Amig4be

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Re:home vs personal computer
« Risposta #77 il: 24 Febbraio 2015, 10:50:33 »
@Paolone

quoto, alla fine l'effetto complessivo della discussione per chi legge è quello di Rain Man che ripete: "chi gioca in prima base" finché a qualcuno non saltano i nervi (nel film, al fratello).
Una volta che tutti i punti di vista sono stati esposti, non ha più senso andare avanti all'infinito.

http://youtu.be/7LtNujHq08g

Offline lucommodore

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Re:home vs personal computer
« Risposta #78 il: 24 Febbraio 2015, 12:40:20 »
Per favore, non prendere le pubblicità come documentazione storica. Il linguaggio del marketing cambia in base alle esigenze e ai gusti dell'epoca. Se per il marketing aveva senso parlare di 'home' computer, scrivevano home computer. Se per altri motivi si preferiva evitarlo, parlavano di 'personal' computer. L'esempio del C128 e dell'Amiga sono lampanti. In base a quale principio un C128 possa essere 'personal' e un Amiga 500 'home' solo Commodore poteva saperlo. La realtà è che con il primo si cercava di elevarne un po' la livrea rispetto al C64 (home computer per eccellenza), mentre col secondo si tentava proprio di piazzarlo nello stesso mercato che fu del C64, usando il termine 'home computer', più rassicurante. Lo scopo delle pubblicità è vendere, non documentare.

Io credo di essere arrivato ad una conclusione e, secondo me, è proprio la documentazione commerciale del produttore a dover essere presa come unico punto di riferimento perché, non essendo questi "Home Computer" e "Personal Computer" in alcun modo delle definizioni bensì, semplicemente, espressioni descrittive di prodotti, stabilite dal marketing dell'epoca, TUTTO il resto, ovvero ciò che sostiene il cdimauro, è qualcosa di successivo, qualcosa che riguarda il mero "gergo" che gli addetti ai lavori utilizzavano per loro esclusiva comodità. E tale gergo non conta nulla a livello oggettivo e non può avere alcun valore storico ma ha senz'altro, in qualche modo, influito sulle decisioni degli addetti al marketing.
Mi spiego meglio...
Nel primissimo periodo di commercializzazione del C=64, quando ancora costava un po' (anche se molto meno rispetto ai competitors), i markettari gli diedero l'appellativo "MicroComputer" perché doveva essere chiaro il fatto che si stava proponendo al mercato un vero computer "in miniatura", ovvero qualcosa di studiato, a livello ingegneristico, per essere piccolino, costare poco e valere tanto quanto un vero computer. Teniamo presente che era l'IBM PC ai tempi il PC che aveva il 60% delle quote di mercato e che "Personal Computer" fu proprio il titolo che l'IBM stessa scelse per il suo prodotto. Ebbene il C=64 era grossomodo potente come quel modello base di IBM PC e, anche se non aveva le stesse possibilità di espansione né il DOS, aveva 64K di RAM, il Basic, eccetera.
Nel periodo di commercializzazione successivo e per parecchi anni a venire, quando il Commie venne proposto a meno di 200 $, il messaggio markettaro da passare era che chiunque, con 4 soldi, poteva permettersi un vero "Personal Computer", acquistando il C=64.
Fu abbastanza naturale come scelta perché la domanda cresceva (tutti volevano un vero computer che non avevano mai avuto) e così veniva passato un messaggio pubblicitario che permetteva di soddisfarla insieme con un prezzo basso senza eguali.

Premesso questo, ovvio è che, poco tempo dopo, l'intero mercato diveniva più "sgamato" e gli addetti ai lavori trovavano quindi il modo più comodo (e prosaico) di differenziare l'offerta professionale da quella consumer là dove i "Personal Computer" veniva venduto ad aziende e professionisti mentre gli "Home Computer" erano per tutti: adulti senza troppe pretese, videogamer, bimbi, famiglie, ecc.
Noi tendiamo a fare un grandissimo errore quando valutiamo certe situazioni/scelte di marketing: non ragioniamo per ciò che realmente era il target del marketing di Corporate ovvero i suoi clienti che NON sono mai stati i consumatori, bensì i distributori che vendevano ai negozianti che vendevano agli utenti finali.
In tale contesto, il lavoro del marketing non era affatto semplice ed occorre che ce ne rendiamo conto (prima di pensare sempre che i markettari dei tempi fossero tutti dei coglioni) perché quello era un mercato che nasceva e non era per niente facile correrci dietro, anche per il semplice fatto che i distributori, ovvero chi rivendeva ai negozianti, professionisti, addetti ai lavori, senz'altro avevano tante realtà diverse da servire tra le quali poteva esserci di tutto: dai venditori super-pro che servivano solo le aziende ai negozi di computer in centro città che servivano le famiglie, dai negozi di giocattoli più evoluti (che, di certo, non vendevano IBM o Apple) ai "piazzisti" locali di ogni genere.
Ergo fu naturale (e non stabilito a monte a livello di corporate) che si sviluppasse internamente al settore un gergo che grossomodo poteva aiutare a differenziare una tipologia di prodotto da un'altra, cosa che avviene ancora oggi nella stragrande maggioranza dei settori dove è presente l'elettronica (es. il settore elettrico, dell'illuminazione, della sicurezza, eccetera).
Un modo per verificare tutto ciò è di cercare i listini dei distributori dell'epoca che, per ovvi motivi, nel tempo si dovevano adattare al gergo dei professionisti del settore, loro clienti. Questo mentre il marketing di corporate doveva, invece, accontentare un po' tutti nella catena di commercializzazione.

Quindi arriviamo ai tempi di Amiga, quando tra i professionisti/negozianti (più o meno consapevoli a livello generale ma senz'altro più dei loro clienti finali, ovvero noi consumatori) che compravano dai distributori, la distinzione era grossomodo diventata, nel gergo professionale, "Personal Computer" per chi vendeva nel mercato professionale e "Home computer" per i computer adibiti per lo più al videogaming che venivano richiesti a fiumi pressoché ovunque.
E' piuttosto naturale che, in tale contesto, il marketing di corporate si trovava nella condizione di dover mescolare in qualche maniera le due espressioni "Home" e "Personal" perché, ad esempio, un Amiga alla sua uscita nell'87 era sia un computer potenzialmente professionale della madonna sia, sempre potenzialmente, il miglior computer per giocare in assoluto. Se il marketing avesse dichiarato l'Amiga puramente come "Personal computer" ci sarebbe stato il rischio di non vendere ai videogiocatori e, allo stesso modo, se l'avesse dichiarato soltanto "Home Computer", il rischio sarebbe stato quello di non passare le sue potenzialità videoludiche che, ricordiamolo, erano ai tempi ciò che portava un computer a vendere un'infinità di pezzi in più.
Da qui e solo da qui ne derivò il fatto che, nei box, nelle scocche, nella manualistica di Amiga si ritrovavano un po' entrambe le espressioni "Home" e "Personal".
Immaginiamo l'agente del distributore XYZ che si presentava dal negoziante GIGIO presso il suo punto vendita in centro a Forlimpopoli, è chiaro che a GIGIO interessava vendere computer alle famiglie e, così, poteva proporgli l'Home computer Amiga da rivendere ai suoi clienti.
Allo stesso modo lo stesso agente poteva recarsi presso il service per aziende HKW (che non vendeva al dettaglio) e proporgli il Personal Computer Amiga.

Il motivo per il quale il Commie sulla documentazione e sulla pubblicità ufficiali era dichiarato più "Personal" mentre l'appellativo più frequente (ma non l'unico) per Amiga era "Home", era per renderli più proponibili ai target di riferimento a livello di commercializzazione. And that's all! ;D

Quindi credo sia giusta la posizione di Nonefonow ma non è del tutto errata quella del cdimauro perché il primo riporta come venivano utilizzati gli appellativi "Home" e "Personal" a livello ufficiale (di corporate, della C=), il secondo fa riferimento al gergo professionale dei tempi (distributori e negozianti).
La differenza è tutta qua e, per me non ha proprio senso cercare di imporre definizioni universali su cose come queste: o si prende per buona la documentazione ufficiale (ben più autorevole) o si decide di fare riferimento al gergo professionale (per pura comodità) che, però, non è e non sarà mai qualcosa che determina le definizioni universali, altrimenti i "frutti", invece che mele e pere, sarebbero universalmente le prese elettriche, gli interruttori e i vari moduli che troviamo nelle scatoline incassate nei muri di tutte le case (e si possono fare 1000 esempi del genere).


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E magari, per non cascare così tanto sul Razzo alla gente, evitare di mettere in ignore chi vota diversamente da sé (e/o i loro compari) aiuta... ::)
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AmigaCori

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Re:home vs personal computer
« Risposta #79 il: 24 Febbraio 2015, 13:20:54 »
Come faccia a non ribaltarsi, considerando il peso del tubo catodico e la sya posizione rispetto alla base, è un mistero che solo l'osservazione diretta del soggetto, visto da angolazioni migliori, potrà risolvere...

ahahah stesso dubbio che e' venuto anche a me  :D :D :D

...

Beh :D siamo in 3 allora!  ;D

Avranno piombato il frontale stile Porsche (metteva piombo nei paraurti per ovviare alle incapacita' progettuali :D e rattoppare le sue "supercar")! °_°

@lucommodore
Hai espresso con 75 cm di messaggio cio' che piu' o meno e' l'idea che mi ero fatto della discussione.
:D

« Ultima modifica: 24 Febbraio 2015, 13:30:34 da AmigaCori »

Offline lucommodore

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Re:home vs personal computer
« Risposta #80 il: 24 Febbraio 2015, 13:32:27 »
@legacy
mah... secondo me compare, 2 picconate alla Clerici incartapecorita gliele daresti lo stesso... :P
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Offline cdimauro

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Re:home vs personal computer
« Risposta #81 il: 24 Febbraio 2015, 16:15:03 »
@Tutti

Per favore, non prendere le pubblicità come documentazione storica. Il linguaggio del marketing cambia in base alle esigenze e ai gusti dell'epoca. Se per il marketing aveva senso parlare di 'home' computer, scrivevano home computer. Se per altri motivi si preferiva evitarlo, parlavano di 'personal' computer. L'esempio del C128 e dell'Amiga sono lampanti. In base a quale principio un C128 possa essere 'personal' e un Amiga 500 'home' solo Commodore poteva saperlo. La realtà è che con il primo si cercava di elevarne un po' la livrea rispetto al C64 (home computer per eccellenza), mentre col secondo si tentava proprio di piazzarlo nello stesso mercato che fu del C64, usando il termine 'home computer', più rassicurante. Lo scopo delle pubblicità è vendere, non documentare.
E' da un pezzo che provo a dirlo...
Citazione
@Cdimauro

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Chiaro, ma non è che abbia fatto ricorso a continue citazioni; tutt'altro. Se ti riferisci all'ultimo commento, erano state citate 3 fonti, e le ho sviscerate per mostrare come stanno realmente le cose rispetto a quanto reclamizzato su/con esse.
Citazione
Per esempio, leggendo le ultime pagine non capisco quasi più quale sia la tua posizione originaria, e non ho davvero voglia di rileggere tutto quanto.
E' sempre la stessa. Riporto l'ultima occorrenza, che fa anche chiarezza anche sui due diversi significati della parola "personal":

"Chiaro. Ed è normale che sia gli home sia i personal computer fossero computer... personali. Personal, con questo significato, abbraccia entrambe le tipologie di prodotti, perché non parliamo più di computer aziendali oppure "affittati".

Ma personal (computer) identifica anche una fascia di mercato / tipologia di dispositivi orientata al business/produttività personale, che si contrappone a quella degli home (computer) che era orientata, invece, all'intrattenimento videoludico.

Sono due concetti diversi che non vanno mischiati, anche se sono relazionati. Infatti l'idea di personal computer non nasce certo col PC di IBM, ma è con questo che assume il significato moderno che conosciamo oggi e che, al contempo, ha portato alla differenziazione dei dispositivi prevalentemente ludici di cui sopra che sono stati chiamati home computer, per l'appunto.

Se Commodore 64, 128, ZX Spectrum, ecc. sono classificati come home computer, mentre PC, Macintosh, Amiga, Atari ST, ecc. sono classificati come personal computer è per questa ragione, e non per il fatto che erano "per uso personale". Perché lo erano tutti: sia home sia personal computer...
"
Citazione
Segui il consiglio di uno stupido: io dico la mia, gli altri dicono la loro, e quando le posizioni restano distanti lascio perdere, tanto nessuno le cambierà.
Però è anche così che si generano e alimentano le leggende metropolitane. Io penso che parlando di tecnologia dovrebbe essere generalmente possibile stabilire come stiano le cose. Non come le classiche discussioni da bar sul calcio (per quanto possano valere).

Comunque mi sembra che rispetto alla precedente faida il clima sia nettamente migliorato.

Offline lucommodore

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Re:home vs personal computer
« Risposta #82 il: 24 Febbraio 2015, 16:26:19 »
Però è anche così che si generano e alimentano le leggende metropolitane...
un po' come quella immane Razzata che il SID possa essere perfettamente emulato con strumenti digitali attuali...

Io penso che parlando di tecnologia dovrebbe essere generalmente possibile stabilire come stiano le cose. Non come le classiche discussioni da bar sul calcio (per quanto possano valere).
e difatti le cose stanno che "Home" e "Personal" erano appellativi dati dal marketing mentre, per il resto, è come vedere una femmina e giudicarla "strafiga" o "trombabile"...
Dalle mie parti, ai tempi si dava un voto da 1 a 10 e, dal 4,5 in su, se ti voleva e non ci stavi voleva dire che eri omosessuale. Eh son concetti universali questi, no? ???
Poi basta chiedere al compare legacy che ne pensa della Clerici... :P

Comunque mi sembra che rispetto alla precedente faida il clima sia nettamente migliorato.
Sarà senz'altro per merito tuo...
Ma perché ora mi viene da vomitare? :o
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Offline Amig4be

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Re:home vs personal computer
« Risposta #83 il: 24 Febbraio 2015, 16:37:08 »
@lucommodore
a proposito di SID, su youtube ho beccato delle famose tracce (tra cui guarda caso due delle mie preferite in assoluto: Driller e Hawkeye) visualizzate con l'oscilloscopio.
Mi chiedo se si tratti di una semplice curiosità o se in quelle forme d'onda ci sia qualche effetto del discorso: sid emulato, sid non emulato.
Ieri pensavo di riesumare il thread in questione, ma non ricordavo quale fosse... quindi apro un piccolo off topic:

ecco la playlist
http://youtu.be/_J8tiAF6JEk?list=PLXhLeiiveJmNhFf5ShVwwXspGfgt-ww8c

Offline TheKaneB

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Re:home vs personal computer
« Risposta #84 il: 24 Febbraio 2015, 17:18:54 »
Perdonatemi, ma credo che sia doverosa questa, giusto per sdrammatizzare la situazione


Ok, vado :D

Offline Z80Fan

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Re:home vs personal computer
« Risposta #85 il: 24 Febbraio 2015, 18:13:01 »
un po' come quella immane Razzata che il SID possa essere perfettamente emulato con strumenti digitali attuali...

Non è una leggenda: come avevo già detto, si può fare; il fatto che nessuno l'abbia fatto è un altro discorso, così come si può fare una macchina che va a scorregge di mucca ma nessuno lo ha mai fatto. :P

Mi chiedo se si tratti di una semplice curiosità o se in quelle forme d'onda ci sia qualche effetto del discorso: sid emulato, sid non emulato.
Ieri pensavo di riesumare il thread in questione, ma non ricordavo quale fosse...
http://www.nonsoloamiga.com/index.php?topic=2933.90

ecco la playlist
http://youtu.be/_J8tiAF6JEk?list=PLXhLeiiveJmNhFf5ShVwwXspGfgt-ww8c

Figata! Anche se dalla descrizione sembra che siano prese da un player e non da una macchina originale (mi sembravano infatti un po' troppo pulite)... se si avessero simili tracce prese da un C64 vero si potrebbero vedere le differenze e inserire i filtri giusti nel player stesso per migliorare la fedeltà...

Offline cdimauro

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Re:home vs personal computer
« Risposta #86 il: 24 Febbraio 2015, 19:24:02 »
Perdonatemi, ma credo che sia doverosa questa, giusto per sdrammatizzare la situazione


Ok, vado :D
Ci sta tutta. :)

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