guarda compare che l'avversione non è per il marketing in se stesso ma per la farsa di vendere oro colato al prezzo di oro colato quando in realtà si tratta di ottone con qualche fiocchettone a destra e a manca.
Questo può essere un discorso sacrosanto compare, ma non ci trovo nulla di strano ed è una cosa che fanno TUTTI in ogni situazione pubblicitaria.
La pubblicità non è informazione e lo sanno tutti, è dunque chi "cade dalle nuvole" quello che eventualmente "sbaglia".
La pubblicità la pagano le aziende produttrici e distributrici, l'informazione invece la dovrebbero fare i giornalisti.
Quindi se la pubblicità "dell'azienda X" che produce "il coso Y" è esagerata non può e non deve essere un problema: è normale.
Casomai il problema è l'informazione di settore che invece di informare tramite recensioni di esperti, vende publiredazionali sia per non dover pagare gli esperti che recensirebbero adeguatamente i prodotti sia per ottenere un guadagno diretto nella vendita di publiredazionali (quindi ancora pubblicità, non più informazione, dichiaratamente) alle aziende produttrici.
Io questo malfatto se fai mente locale lo denuncio e condanno da sempre proprio in questo forum...
Fatto sta che oramai (son quasi 30 anni che si fa largo uso dei publiredazionali in vece dei redazionali) gli utenti dovrebbero saperlo e considerare le cose di conseguenza senza bersi ogni vaccata.
Ergo la "colpa" non è delle aziende produttrici ma bensì degli ignoranti e, ancora di più, dei loro paesi che non mettono sufficiente regolamentazione per questo genere di cose.
C'è internet però (non siamo negli anni '80 & '90), dove tanti, tantissimi scrivono di tutto sui prodotti Apple (ed esempio).
Internet è fruibile da chiunque e dunque chiunque è in grado di leggere una corretta recensione dell'iPhone o anche i mille motivi per denigrarlo (veri, falsi o presunti) e poi scegliere a chi credere e a chi no.
Quindi oggi l'ignoranza è una scelta e, come tale, non se ne può attribuirne la colpa a terzi. Men che meno a chi investe e poi cerca di vendere utilizzando gli strumenti esistenti che altri ancora mettono a disposizione anziché informare.
Io sono d'accordissimo con te che il marketing è fondamentale (in molti casi direi artistico); nel mio piccolo, quando lavoravo nella precedente azienda, ho io stesso proposto idee per folder promozionali e promozioni per spingere determinati articoli (che non vendevano bene) a prescindere dalla validità, quindi è un argomento con cui mi sono imbattuto.
E dunque ti sarà chiarissimo il fatto che si stabiliscono dei "PLUS" di prodotto e si spinge all'inverosimile solo su quelli.
In pubblicità io posso dichiarare "iPad, colpisce nel segno!" Dunque è giusto o sbagliato? E' vero o no che iPad colpisce nel segno?
Un conto è pubblicizzare un prodotto onestamente, un'altro è tentare di ingannare/plasmare la propria clientela.
Ogni pubblicità risulta così, senz'altro almeno parzialmente ed è sempre stato così. Nell'elettronica consumer fino ai tempi della C=...
Chiunque può oggi constatarlo su yuoutube.
Ti faccio un esempio non attinente ad Apple ma bensì a praticamente tutte le compagnie telefoniche mobili: ti sembra normale che uno in uno spot ti dica a voce "Internet illimitato" e poi sotto in piccolo (che devi spiaccicare la faccia sulla tv) e per una frazione di secondo ci sia la scritta "offerta limitata ad 1Gb esaurito il quale la velocità passa a 32Kb/s".
Questo è chiaramente uno specchietto per le allodole, un modo per attirare le persone in negozio SCORRETTO, persone che si aspettano determinate cose e ne ritrovano altre. A me questo sistema di fare pubblicità/marketing non piace per niente.
Perché i vari stati non fanno sufficiente regolamentazione in questo senso?
Perché non scattano multe per chi dichiara il falso?
Di chi è la colpa di queste cose? A che serve il celeberrimo "garante per la pubblicità"?
Anzi, proprio alla telefonia mobile diverse multe le hanno pure fatte ma queste aziende ci si puliscono il c**o, le pagano e continuano a sparare balle perché gli torna il conto.
Semplicemente non è possibile controllare tutta la comunicazione prima della sua pubblicazione e non si può sperare che, in un contesto pubblicitario, tutti dicano solo cose vere e realistiche (anche perché, anche a prodotto venduto, spessissimo si tratta di percezioni di qualità personali e non oggettive da parte dell'utente).
Quindi l'unico modo che ciascun utente ha per non sbagliare i propri acquisti è quello di informarsi autonomamente ed è proprio questo il punto perché la pubblicità all'utente dovrebbe semplicemente incuriosire, sta poi a lui, se vuole farlo, cercare informazioni riguardo al prodotto pubblicizzato.
Tornando ad Apple gli riconosco il merito di essere riuscita abilmente e con successo a trasformare i propri prodotti e il proprio nome in moda, e in oggetti di culto a prescindere dalla validità del prodotto stesso.
Nel caso di Apple comunque, è IMPOSSIBILE pensare che siano tutti boccaloni a prescindere come continuo a leggere qua: in generale il prodotto è buono (sopra la media, anche se magari non nella tecnologia né nel prezzo) e il marketing validissimo.
L'informazione poi è presente ovunque, positiva e negativa. Quindi io credo che ciascuno già faccia ponderatamente le sue scelte.
Altrimenti son giustamente tutti Razzi suoi.
Compare non l'ha stabilito nessuno di noi che si deve stare in regime capitalista dove sono le varie aziende che mandano avanti tutta la baracca. In questo senso attribuire la colpa di ogni problema (questo della pubblicità è solo uno degli infiniti casi) alle varie aziende lo trovo personalmente sempre più ridicolo: è lo stato che dovrebbe tutelare il suo popolo dai problemi e nessun altro. Nel caso della pubblicità, se non riesce a tutelarlo con la legislazione lo deve fare fornendogli strumenti per la valutazione attraverso l'educazione e l'istruzione.
Ti faccio un bruttissimo discorso, ancora più generico compare mio.
Personalmente credo che sia inutile sedersi al tavolo del Monopoli per contestarne le regole: o giochi o non giochi.
E nulla di strano se seduto con te c'è chi gioca per vincere sfruttando meglio degli altri le regole (scritte e non scritte) che trova.
Chi vince è solo più bravo, eventualmente fortunato, ma questa non è una "colpa".
E la responsabilità di eventuali "ingiustizie" è solo di chi ha fatto le regole, mai e poi mai dei giocatori.
Il resto sono tutte cazzate. Nella maniera più assoluta.
E chi vuol fare la parte del Cristo poi non si stupisca se un giorno finisce sulla croce...