Molti sistemi amatoriali, sopratutto per le stampanti 3D, usano delle cinghie dentate di gomma per muovere i carrelli; a me non piacciono, secondo me l'idea della vite è migliore.
Non credo mettere il riduttore sia una brutta idea, aumenti la risoluzione e la coppia a discapito della velocità massima; l'unica cosa che credo è che se il riduttore è fatto un po' "a caso", potrebbe avere troppo gioco tra gli ingranaggi e peggiorare la precisione (la vite senza fine potrebbe "vibrare" anche se il motore è fermo).
Un'altra soluzione potrebbe essere fare il ponte più alto possibile, e poi mettere l'asse Z come ultimo asse, ovvero quello che comanda lo strumento: l'asse X sposta un carrellino dove c'è il motore dell'asse Z, e il motore dell'asse Z fa salire/scendere il tool su una sua guida mobile (qui è un po' il contrario degli altri assi: invece che avere i binari fermi e delle rotelline mobili, le rotelline son fisse e i binari salgono/scendono col tool).
Ma io non voglio farlo a caso!
Com'è questa cosa della vibrazione a motore fermo?
Questa soluzione mi piace ma non ho capito perchè i binari devono spostarsi, non si può usare lo stesso sistema degli altri due assi?
Capito il discorso della vibrazione... allora forse sarebbe più opportuno usare una cinghia dentata e opportuni tendi-cinghia?
Per l'asse Z avevo in mente massimo una quindicina di centimetri... troppo pochi?
- Trazione asse Z (boh, come dici tu non riesco ad immaginarmelo)
- Struttura: alluminio?
- Alcuni usano anzichè delle guide con perni cilindrici qdelle guide sagomate: