Son convinto che sia una questione di educazione: prendi un bambino piccolo e dagli da mangiare sempre semolino e marmellatine fino a 20 anni, poi fagli mangiare un pollo o il gorgonzola e vedrai che non gli piacciono sicuramente, magari addirittura li rigetta...
Fatto sta che nel '73 il disco d'oro del pop italiano era questo:
[youtube:1eqcxcjl]http://www.youtube.com/watch?v=Gd70mBrJFqc[/youtube:1eqcxcjl]
Come si spiegherebbe dunque 'sto fatto se fosse vero che l'orecchio accetta solo musica semplice (e banale)?
Oggi ci sono i bambozzi di Xfactor e Ligabue che fa l'orco in duetto con Elisa con in sottofondo un paio di rif in 4/4 che manco in parrocchia.
E poi "dice" che c'è la crisi... :snooty:
na.
Partiamo dal fatto che sono un melomane fissato con musica classica, rock (e pop) progressivo, heavy metal e che, escludendo il jazz (l'unico genere dove per continuare a non dire niente si sono inventati i quarti di tono perchè i mezzi erano pochi... 400 anni di musica temperata buttati nel ces.o), ascolto praticamente tutto.
Continuando col fatto che a tempo perso suono pure.
UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
Li devo ascoltare!
Il tipo si pitta come peter gabriel dei tempi che furono.
Ritornando al discorso tra te e allanon...
Tralasciando i malati tipo me che devono ascoltare tutte le possibili esecuzioni delle opere di beethoven, parlando della gente "normale", non credo sia una questione di "educazione" all'ascolto.
O meglio, non solo.
C'è chi ama alla follia beethoven (l'autore di questo post in questo momento sta gorgogliando la nona con cipiglio altero ma non è cattivo) e chi anche se glielo inietti endovena non lo sopporta.
C'è chi ama la musica elettronica (anche d'autore) e chi invece non la digerisce.
E'una questione di predisposizione.
L'educazione all'ascolto ti fa scoprire cose che non conoscevi, questo si. E, se dentro di te c'è il gene progressive non lo lasci più.
Ma è anche questione di mode.
Felona e sorona (UNA STANDING OVATION DI DUE ORE PER LE ORME. Chi ha mai sentito contrappunti? Dopo lo posto) a metà anni 70 "si portava" perchè il prog era la musica del momento, e se volevi cuccare dovevi ascoltare quello, suonare quello, vivere quello, fumare quello, ma passato quel periodo, gli stessi che ascoltavano il flauto di latimer si buttarono sul punk perchè si erano rotti i co...ni dei barocchismi dell'organo di keith emerson o della chitarra di robert fripp... (COME SI FA? COME SI FA? MONDO INGRATO!!).
Poi, andando avanti, credo che non esista musica colta e musica popolare: esiste musica.
C'è buona musica e cattiva musica.
Chiaramente spesso la musica da "intrattenimento" è pessima musica perchè non è musica da ascoltare.
Esempio banale: la musica da discoteca è spesso (potrei dire sempre ma mi lascio il beneficio del dubbio non ascoltandola) pessima perchè non è fatta per essere ascoltata.
Cioè anche quando la balli non la ascolti: ne ascolti il ritmo e ci balli su. Al massimo ripeti quelle quattro puttana.e tipo: pompa pompa sale sale e cose simili.
E quasi quasi puoi dire che è brutta musica perchè musica non è: se non c'è chi la ascolta viene a mancare il fine e quindi "ontologicamente parlando" musica non è.
Ma non significa che la musica bella deve essere impegnata.
Con un giro di do si fa sognare il mondo e sergio endrigo (o altri dello stesso periodo) non è da meno (anzi!!!) di tanti cantautori "impegnati".
Infine: le case discografiche esistono da sempre. Anche ai tempi di mozart. Eppure mozart ha prodotto un bel pò di cosette "valide". Lo stesso beethoven si manteneva a tempo perso scrivendo operette o trascrizioni e se vi capiterà mai di leggere i carteggi tra lui e l'editore (mi pare fosse diabelli) c'è da sbiancare. Non ho sotto mano il libro ma il senso è del tipo:
editore:vedi che voglio qualcosa che spacca. roba da violini di qua e di la.
ludovico campodirape: Editò io mo ti porto una cosa con coro!
editore: coro sul palco in una sinfonia? roba mai vista! sicuramente sarà un fiasco! io qua ci metto i soldi!
ludovico campodirape: lascia sta. fammi fare.
editore: si ma i violini che spaccano voglio.
ludovico campodirape: ok. violini che spaccano. però voglio 100000 lire.
editore: che? ma che 100000 lire. te ne do 10000. e modera il coro. anzi nascondilo. perchè facciamo una figura di... quello la principessa, la moglie del kaiser scoppia a ridere!
Ovviamente il coro ci fu (l'inno alla gioia i.e.) ma è per capirci che gli editori, i discografici rompevano i coglioni pure all'epoca e volevano guadagnare soldi.
All'epoca del prog il prog vendeva e infatti fu un fiorire di gruppi italiani ed esteri prodotti anche dalle major dell'epoca.
Quando la moda prog passò è chiaro che tutto era finito anche come case discografiche e quei pochi gruppi superstiti si erano dovuti adeguare: mi vengono in mente subito genesis e pfm in primis che dirottarono su un pop facile per sopravvivere.
Un giorno il gentil sesso amerà di nuovo i tempi dispari e i controtempi e noi tutti lì ci faremo ricrescere i capelli lunghi, indosseremo teste di volpe ai concerti e citeremo baudelaire a memoria.
Fino a quel momento per ciulare POMPA POMPA SALE SALE PAURAAAAAAAAAAAAAAAAAA
zum zum zum zum