Autore Topic: Aprire società all'estero  (Letto 5783 volte)

Offline cdimauro

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #15 il: 04 Aprile 2014, 17:21:59 »
A 42 anni passati mi sono trasferito in Germania, e a fine giugno il resto della famiglia (moglie e due figli) mi raggiungerà: se l'ho fatto io, che ero pure morbosamente attaccato alla mia Sicilia, lo può fare chiunque.

Tornare indietro? Per fare cosa? Qui ho un posto che potevo soltanto sognarmelo, e le gratifiche, come dice Fulvio, non mancano di certo.

Certo, io ho il grosso problema della lingua. Il tedesco è difficile; non si scappa. Ma si impara, come hanno fatti tanti, anche gente senza istruzione.

Dipende tutto dalla forza di volontà e capire se si ha realmente intenzione di voltare pagina, e costruirsi una vita migliore. Per sé e per la famiglia; in particolare penso ai miei figli, che qui avranno certamente più possibilità di realizzarsi in futuro.

Offline rtoccaceli

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #16 il: 06 Aprile 2014, 12:19:32 »
Beh, anche San Marino propone delle tassazioni molto più basse

E se aprissi una società (individuale?) all'estero, diciamo in Irlanda?

Quale sarebbe la ragione sociale?.  Dopo che hai individuato l'obiettivo della societa' sara' piu' facile identificare un paese straniero che offra le agevolazione necessarie per monetizzare i tuoi obiettivi. 
 
Irlanda, negli anni scorsi, ha dedicato molte risorse allo sviluppo tecnologico, una buona percentuale di laureati hanno una vasta conoscenza di linguaggi per programmazione e database.  Le tasse sono un po' aumentate ultimamente dopo che hanno avuto il "bail out". 
 
Inghilterra e' sempre il luogo migliore per ottenere finanziamenti.  Il capitale per nuove attivita' e' facilmente disponibile se riesci a dimostrare un potenziale di guadagni. 
 
Lussenburgo offre anche molte opportunita' per aziende nuove.  Con il vanataggio che usano l'euro e quindi sono piu' integrati nell'Europa.
 
USA.  Negli ultimi anni un po' in difficolta', ma generalmente anche un cane, basta che abbia energia e volonta' , ce la fa' bene.  Unico vero problema e' l'immigrazione.
 
Australia.  Anni fa (venti almeno) l'Australia offriva incentivi di reclutamento per chi voleva andare la'.  Non so quale e' la situazione attuale.
 
Oriente - escluso il Giappone.  Troppe differenze di cultura e di ambiente. Io non lo considerei.  Giappone e' molto bello. Ma per me personalmente la lingua e' difficile.
 
Sud America - in Argentina e' come in Italia.  Tra l'altro puoi tranquillamente parlare italiano che tutti ti capiscono.  Pero' il mercato internazionale non esiste dopo che hanno smesso di ripagare i prestiti internazionali.   Culturalmente e socialmente sono molto introversi quasi quasi al confine di nazionalismo.
Là dove nessuno è mai giunto prima.

Offline clros

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #17 il: 14 Aprile 2014, 16:22:21 »
Grazie a tutti per i preziosi consigli!
Claudio CP La Rosa

Offline Alblino

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #18 il: 18 Aprile 2014, 16:43:04 »
Io sono uno dei pochi che ha aperto da 1 anno una nuova società in provincia di Milano , non da solo ma è una srl in società.
Che dire che in Italia è scandaloso aprire una società, che le banche fanno ridere e che grazie ai nostri investitori le
abbiamo prese a calci nel c.lo. (Gran goduria).
Che la burocrazia è assurda e costosissima , che sono riusciti ad affittarci un capannone non in regola e con more aperte
con tutte le utenze.
Ora il capannone è in regola ma abbiamo dovuto metterci del grano poi ovviamente rimborsato dal proprietario del capannone.
A noi gira molto bene ma siamo una piccola realtà ai massimi livelli nel nostro settore e riusciamo a creare cose che all'estero
si sognano e pure in tempi brevi.
All' estero ma anche solo in Svizzera tutto sarebbe più facile ma abbiamo le nostre famiglie qui e per noi è fonte di orgoglio
esser dei veri MADE IN ITALY.
 :)

« Ultima modifica: 18 Aprile 2014, 16:45:12 da Alblino »
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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #19 il: 18 Aprile 2014, 19:45:44 »

A parte le FIAT (che tra l'altro vengono assemblate in polonia) sono un fermo sostenitore del made in italy. Se posso, di cosa ti occupi?

 Beh FIAT e' un po' la rappresentazione del Made In Italy, visto che fino all'altro ieri erano assemblate in Italia, almeno i modelli destinati al mercato italiano.
Tutti i produttori delocalizzano la produzione quindi FIAT non e' anomala in questo, da pochi anni a sta parte il discorso e' diverso ma in generale le FIAT erano pensate, progettate e realizzate in Italia.

FIAT puo' vanatre una pessima amministrazione ma davvero non capisco cosa abbia di cosi' inferiore un prodotto FIAT alla concorrenza Europe od USA, infatti sull'altro thread di TheKaneB sull'ibrido si poteva vedere come solo i marchi giapponesi distanziassero di molto come qualita' tutti gli altri costruttori e come FIAT fosse migliore di molti marchi blasonatissimi e costosissimi...

Invece sarei moooolto piu' critico sulla cosa per cui l'Italia e' famosissima nel mondo: la moda.

Tutta cineseria da due soldi dove con cineseria intendo fatta in Cina e "targhettata" Made In Italy giusto perche' qui c'attaccano un paio di pezzi a compleatare il rpodotto.

In verita' Made In Italy non ha piu' un contenuto, ormai conta solo il marchio e chi compra il marchio se ne strafotte alla grande di dove cavolo facciano quei prodotti.

Chi, per dire, compra una borsa Prada, roba da 1200euro in periodo di saldi, se ne strafotte alla grande se la borsa sia di pelle italiana, sia fatta in italia o si disegnata da un italiano: gl'importa solo di mostrare il marchio alle amiche! :p

Non abbiamo piu' un Made In Italy, abbiamo (ancora per poco) solo un paio di marchi di vestiti/accessori di roba che NOI italiani non compriamo perche' non ci possiamo permettere.

Nel mondo si vede un'infinita' di cibo spacciato come "Made In Italy", beh, la gran maggiorparte di quella roba NON ha visto manco di striscio l'Italia ed e' gia' tanto se viene dall'Europa, e' roba che vende benissimo in Russia&Asia&USA (quindi tutto il mondo coi ricconi ^^;) e beh, sapete una cosa?, anche se NON e' vero Made In Italy quei consumatori NON se ne accorgono!, perche' dico io??? perche' il marchietto "Made In Italy" ormai significa solo "stylish&expensive" e non ha piu' un valore  intrinseco vero fatto di qualita' e serieta' e quel ""stylish&expensive" ormai son capaci tutti a farlo ed ecco perche' (sentito su CNBC Italia) la Germania vende piu' Made In Italy in Russia di quanto ne facciamo noi!, ma con rapporti tipo 3:1 per la Germania!!! E parlo di CIBO, non di vestiario!!!


AmigaCori

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #20 il: 18 Aprile 2014, 20:00:21 »
FIAT? Troppo facile. Ottimi motori, pessimo tutto il resto. Dal cambio in poi sarebbe tutto da bruciare ;D

Mah....negli anni sono rimasto a piedi con tutto il creato: Opel, Fiat, Ford, Citroen, BMW, VW ecc. quindi davvero non riesco a trovare un prodotto che spicchi...^^;

Offline Alblino

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #21 il: 18 Aprile 2014, 20:18:59 »

A parte le FIAT (che tra l'altro vengono assemblate in polonia) sono un fermo sostenitore del made in italy. Se posso, di cosa ti occupi?

L'azienda si occupa di ricerca e sviluppo di accessori per veicoli (auto e furgoni) ad alto livello
sia per la vendita con marchio proprietario che come fornitore ufficiale per case auto.
I nostri prodotti sono creati per superare i più alti standard di qualità e sicurezza del mercato del
nord europa e in particolare della Germania,
Per cui viaggiamo di Qualità Iso, Tuv, City crash test a 12 G con portaggio su tetto di oltre 120 KG.
Test per furgoni di trazione di oltre 1200 kg per accessori per il portaggio per più di 1 minuto.
Insomma tanta bella roba ad alto livello.
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Offline saimon69

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #22 il: 18 Aprile 2014, 21:18:54 »

[snippone sul made in italy]


Sara' che ho sentimenti protosocialisti ma secondo me e' ora di finirla di vender "la griffe" piuttosto che il prodotto: se proprio vuoi vendere "la griffe" allora fai due linee: una di alta qualita' costosa e l'altra di qualita' buona a buon mercato - si che in un modo o nell'altro fai i numeri;

oppure cominci a lanciare anche i prodotti "non firmati", quelli simili ai firmati, di buona qualita', ma che non portan la griffe - fatti da quegli stessi laboratori che producono l'articolo buono - quelli cui cerco di dirigere la mia sciura quando veniamo in italia nei vari outlet: pensate a un portale B2B stile alibaba che vende sti prodotti da laboratorio al vendor o anche al privato; secondo me farebbe buoni affari!
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Offline cdimauro

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #23 il: 18 Aprile 2014, 21:41:24 »
Nel mondo si vede un'infinita' di cibo spacciato come "Made In Italy", beh, la gran maggiorparte di quella roba NON ha visto manco di striscio l'Italia ed e' gia' tanto se viene dall'Europa, e' roba che vende benissimo in Russia&Asia&USA (quindi tutto il mondo coi ricconi ^^;) e beh, sapete una cosa?, anche se NON e' vero Made In Italy quei consumatori NON se ne accorgono!, perche' dico io??? perche' il marchietto "Made In Italy" ormai significa solo "stylish&expensive" e non ha piu' un valore  intrinseco vero fatto di qualita' e serieta' e quel ""stylish&expensive" ormai son capaci tutti a farlo ed ecco perche' (sentito su CNBC Italia) la Germania vende piu' Made In Italy in Russia di quanto ne facciamo noi!, ma con rapporti tipo 3:1 per la Germania!!! E parlo di CIBO, non di vestiario!!!
Esatto! Non hai idea di quanta roba qui in Germania venga spacciata come italiana, ma in Italia non l'ho mai vista né sentita nominare!!!

Offline saimon69

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #24 il: 18 Aprile 2014, 23:22:23 »
Esatto! Non hai idea di quanta roba qui in Germania venga spacciata come italiana, ma in Italia non l'ho mai vista né sentita nominare!!!

Contano le societa' americane in New Jersey che comprano in italia da ditte minori e "re-etichettano" i prodotti, come Trader Joe's e diversi distributori di panettone?
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Offline cdimauro

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #25 il: 19 Aprile 2014, 06:58:44 »
Esatto! Non hai idea di quanta roba qui in Germania venga spacciata come italiana, ma in Italia non l'ho mai vista né sentita nominare!!!

Contano le societa' americane in New Jersey che comprano in italia da ditte minori e "re-etichettano" i prodotti, come Trader Joe's e diversi distributori di panettone?
Francamente non ne ho idea. So soltanto che quando vedo, ad esempio, la pizza "Alfredo" nel bancone dei surgelati rimango perplesso. :-\

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #26 il: 19 Aprile 2014, 13:01:17 »
Guardate, il tizio del Confxxxnonsocosa ^^; ha detto che, prendendo ad esempio solo la Russia, si vendono ogni anno cibo marchiato "Made in Italy" per un valore di 1200milioni  di Euro quando l'Italia invece ne esporta realmente, in Russia, solo 300milioni. Si presume che dei mancanti 900 milioni, 600 siano SOLO della Germania. °_°

E parliamo della sola Russia e della solo roba fake prodotta dalla Germania, se parliamo di USA & Cina credo che il discorso sia moooolto piu' complesso e non dubiterei a credere che di vero Italy nel mondo come cibo, se ne esporti solo un 10%.

Di schifezze in giro ne ho viste mlte targate "Made In Italy" -_-

L'anno scorso in Giappone, facendo la spesa quasi giornalmente, mi sono messo a spulciare nei banchi della roba importata e si tova moltissima roba italiana, devo dire che era tutta prodotta in Italia, in alcuni casi prodotta in Italia e confezionata localmente per' mi faceva impressione vedere 6 fettine di salame, incartate sottovuoto, vendute ad 1 euro l'una °_° del comunissimo salame che qui ti tirano dietro a 10 euro al kilo °_°
Dove sta il male?, sta nel fatto che ci sono prodotti fake nel mondo e quando sono "realmente" italiani vengono venduti a prezzi assurdi avendo l'effetti di appiccicare piu' che il valore del cibo quello dell'etichetta/brand.
Ne consegue che quattro cojoni d'esportatori fanno soldi a palate rivendendo a prezzi assurdi prodotti che qui pagano una miseria col risultato che IO produttore mi becco tasse&oneri alla produzione e TU esportatore ti becchi soldi a palate grazie ad un magazzino di 1000m^2...se ha il magazzino.

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #27 il: 19 Aprile 2014, 18:17:51 »
Francamente non ne ho idea. So soltanto che quando vedo, ad esempio, la pizza "Alfredo" nel bancone dei surgelati rimango perplesso. :-\

Ci son passato anche io; dopo un po' ci si abitua, ma i primi tempi mi ci incavolavo... e ancora non hai visto le acque gassate aromatizzate a limone, lime e frutti di bosco ^^

Chiaro pero' che se da una parte hai le specialita' surgelate alla quattro salti in padella buitoni e bertolli (si, bertolli fa altro al di la' dell'oilio fuori dai confini nazionali) vendute a 8/10 dollari per pacco e dall'altra quelle con il label del supermercato (es. Trader Joe's) a tre, quando uno e' a corto di dindini secondo te dove va a pescare?


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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #28 il: 19 Aprile 2014, 18:19:59 »
Guardate, il tizio del Confxxxnonsocosa ^^; ha detto che, prendendo ad esempio solo la Russia, si vendono ogni anno cibo marchiato "Made in Italy" per un valore di 1200milioni  di Euro quando l'Italia invece ne esporta realmente, in Russia, solo 300milioni. Si presume che dei mancanti 900 milioni, 600 siano SOLO della Germania. °_°

E parliamo della sola Russia e della solo roba fake prodotta dalla Germania, se parliamo di USA & Cina credo che il discorso sia moooolto piu' complesso e non dubiterei a credere che di vero Italy nel mondo come cibo, se ne esporti solo un 10%.

Di schifezze in giro ne ho viste mlte targate "Made In Italy" -_-

L'anno scorso in Giappone, facendo la spesa quasi giornalmente, mi sono messo a spulciare nei banchi della roba importata e si tova moltissima roba italiana, devo dire che era tutta prodotta in Italia, in alcuni casi prodotta in Italia e confezionata localmente per' mi faceva impressione vedere 6 fettine di salame, incartate sottovuoto, vendute ad 1 euro l'una °_° del comunissimo salame che qui ti tirano dietro a 10 euro al kilo °_°
Dove sta il male?, sta nel fatto che ci sono prodotti fake nel mondo e quando sono "realmente" italiani vengono venduti a prezzi assurdi avendo l'effetti di appiccicare piu' che il valore del cibo quello dell'etichetta/brand.
Ne consegue che quattro cojoni d'esportatori fanno soldi a palate rivendendo a prezzi assurdi prodotti che qui pagano una miseria col risultato che IO produttore mi becco tasse&oneri alla produzione e TU esportatore ti becchi soldi a palate grazie ad un magazzino di 1000m^2...se ha il magazzino.

Vedo che hai centrato per me il bersaglio: stiamo a vendere la griffe anche li e fare il made in italy, quello vero, un lusso - e secondo me e' sbagliato...
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Offline cdimauro

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Re:Aprire società all'estero
« Risposta #29 il: 20 Aprile 2014, 11:36:16 »
Comunque mi chiedo come possano essere marchiati prodotti come "made in Italy", se non vengono prodotti in Italia, ma in Germania o in altri paesi. Parliamo di falsi o di società di comodo che risultano in Italia soltanto per appiccicare il bollino nei prodotti?

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